mercoledì 30 marzo 2011

Abbiamo le mani sporche di sangue!

"Abbiamo gettato fango su questa terra. Gli abbiamo strappato le unghia delle dita, vietato la loro lingua, abbiamo fatto di tutto. Chiedo al popolo kurdo, di non allontanarsi dalla nostra bandiera, ma di assumere la propria responsabilità per questa bandiera. Questa bandiera ha bisogno dei Kurdi. Il popolo kurdo è il nostro onore, la nostra spina dorsale, il nostro orgoglio".
L’ex membro delle unità speciali (Jitem) dell’esercito turco Ayhan Çarkın ha dichiarato che se viene istituita una commissione per la verità e la giustizia, come proposta da Ocalan, lui dirà tutto quello che ha da dire. Carkiz che ha espresso il suo rispetto per la figura di Ocalan ha dichiarato: “Abbiamo tutti le mani sporche di sangue. A questo popolo sono state fatte cose orribili.” In una dichiarazione che ha rilasciato al giornale Radikal, parla di assassini alla festa del Newroz e di cose terribili che sono state fatte nei confronti del popolo kurdo.

martedì 29 marzo 2011

Alla Stampa e all'Opinione Pubblica

Il Popolo Kurdo rimane saldo nella difesa della propria libertà ed esistenza
Quest'anno, le celebrazioni per il Newroz, il capodanno kurdo (21 marzo), sono state caratterizzate da manifestazioni la cui ampiezza era senza precedenti. Questa festa, che simboleggia la resistenza contro l'oppressione e la lotta per la libertà, e che raccoglie ogni anno milioni di persone, è stata per il popolo l'occasione per dichiarare al mondo intero la sua determinazione a resistere contro le politiche di negazione e distruzione, e a conquistare la sua libertà attraverso la lotta democratica.

Turchia: azioni di disobbedienza civile in Kurdistan

 Al via in questi giorni, con sit-in a Diyarbakir e Batman, la campagna di disobbedienza civile promossa dal Partito della Democrazia e la Pace (BDP). Chiede istruzione in lingua kurda, rilascio dei prigionieri politici, modifica della legge elettorale turca e fine delle operazioni militari. Leggi su NENA-NEWS: L'Informazione Indipendente dal Vicino Oriente

Galleria fotografica delle azioni di disobbedienza civile

lunedì 28 marzo 2011

Dalle 'Tende per la soluzione democratica' alla disobbedienza civile

Quest’anno alla fine delle celebrazioni del Newroz decine di migliaia di kurdi hanno marciato per raggiungere le 'Tende per la soluzione democratica', istituite in molte città del Kurdistan turco dalle Madri della Pace come luogo di incontro e dibattito fino alle prossime elezioni politiche del 12 giugno. Le marce spontanee sono state brutalmente represse dalle forze di sicurezza turche e alcune tende sgombrate. I parlamentari del partito kurdo BDP (partito per la pace e la democrazia) ed i membri delle delegazioni straniere, presenti come osservatori per il Newroz, sono stati coinvolti negli attacchi polizieschi.

35 arresti in un raid della polizia a Kiziltepe e Silopi

 La polizia ha perquisito le "Tende per la soluzione democratica" a Kiziltepe, un distretto di Mardin e a Silopi, nella zona di Şırnak ed ha arrestato 35 persone. Trecento poliziotti hanno effettuato un raid a Kiziltepe dove 25 curdi sono stati arrestati e picchiati con bastoni e i calci di fucile. La gente ora sta attuando un sit-in in 'Piazza della Libertà' da quando la tenda è stata rimossa dalla polizia.  Altri dieci kurdi sono stati arrestati nelle incursioni a Şırnak per motivi sconosciuti. Sono ancora detenuti presso il Dipartimento di Polizia.  La popolazione kurda sta montando le Tende per la soluzione democratica a Istanbul, Antalya, Mersin, Bulanık, Viranşehir, İdil.

Report della delegazione italiana a Yuksekova e Hakkari

venerdì 25 marzo 2011

giovedì 24 marzo 2011

Disobbedienza civile nel Kurdistan turco

Delegazione italiana a Diyarbakir Con la partecipazione di deputati, sindaci ed esponenti politici kurdi, si è avviata oggi la campagna di disobbedienza civile promossa dal Partito della Democrazia e la Pace (BDP). La campagna è iniziata con azioni di sit-in a Diyrbakir e Batman e ha come obiettivo di dare voce alle richieste kurde per istruzione in lingua madre, rilascio dei prigionieri politici, cambiamento della legge elettorale turca e fine alle operazioni militari e politiche; i leader del BDP Selahattin Demirtas e Gultan Kisanak hanno raggiunto i manifestanti a Diyarbakir insieme al sindaco Osman Baydemir, con anche Ahmet Turk ed Aysel Tugluk del Congresso della Società Democratica (DTK).

Tensione altissima a Diyarbakir

Delegazione italiana a Diyarbakir Dopo una notte di attacchi alle tende per la soluzione democratica, e la loro rimozione, compresa quella di Diyarbakir, deputati, amministratori e dirigenti del BDP hanno lanciato una nuova Serhildan in tutte le città kurde. A Diyarbakir nella piazza in cui si trovava la tenda, fin dalla mattina un imponente dispiegamento di forze di polizia ha circondato l'area antistante la sede del GABB (Unione dei Comuni del Sud Est), dove ci troviamo per un corso di formazione sulla progettazione. La popolazione si è radunata nell'area circostante in attesa di ascoltare la dichiarazione alla stampa da parte della dirigenza del BDP, alla presenza del presidente del partito Selahattin Demirtas, Ahmet Turk, Aysel Tugluk, Emine Ayna, Osman Baydemir, Abdullah Demirbas e altri. Dopo la conferenza stampa si è dato avvio a un un sit-in permanente. Le richieste presentate ancora una volta dal BDP sono: libertà per tutti i rappresentanti e dirigenti politici kurdi arrestati nell'ambito dell'operazione KCK negli ultimi due anni; fine delle operazioni militari e politiche contro i kurdi; abbassamento della soglia elettorale del 10% alle elezioni politiche. Gridano BASTA alla mancanza di soluzione per la questione kurda! La tensione è alta!

Nusaybin sotto assedio!

Delegazione italiana a Nusaybin 23 marzo 2011 Migliaia di kurdi si sono radunati nel centro della città di Nusaybin per protestare contro glı attacchi della polizia turca. Almeno 40 sono rimasti feriti quando la polizia ha attaccato i manifestanti curdi oggi a Nusaybin, un distretto della provincia di Mardin. La protesta è diventata violenta immediatamente dopo che la polizia turca ha scagliato gli idranti e lanciato lacrimogeni contro i manifestanti. Secondo fonti locali sono state ferite 40 persone molte delle quali colpite da gas lacrimogeni e da pallottole dı gomma.La gente del posto dıce che molti feriti non hanno voluto andare in ospedale per la paura di essere arrestati. La scorsa notte la polizia turca ha perquısito case curde e ha posto sotto detenzıone 7 persone,dı cui cinque di loro mınorenni. Nella notte una delegazione italiana composta da circa 30 persone ha cercato inutilmente di raggiungere la città sotto assedio.

22 marzo 2011 Sono in corso gravissimi scontri a Nusaybin. Gli scontri sono iniziati questa mattina nelle prime ore nel centro cittadino. Il centro cittadino è inaccessibile. Tutti i trasporti urbani sono stati interrotti. Tutte le vie di accesso ma anche del centro sono presidiate da reparti antisommossa. La tenda per la soluzione democratıca e stata sgomberata. Questa mattina inoltre è stata restituita la salma di un guerrigliero ucciso sul monte Gabar a Sırnak e vi sono stati dıversi caroselli funebri.

lunedì 21 marzo 2011

Newroz di rabbia e gioia a Yuksekova

Delegazione italiana a Yuksekova
Nonostante le minacce dei fascisti islamici e gli arresti dei giorni scorsi il Newroz di Yuksekova si è svolto pacificamente. Almeno 50.000 persone hanno festeggiato la primavera di libertà kurda. La delegazione italiana ha partecipato con un grande striscione che in italiano, kurdo e turco invocava la liberazione dei prigionieri kurdi e con un intervento dal palco applauditissimo. La festa iniziata alle 10 della mattina si è conclusa nel pomeriggio con un grande corteo spontaneo che ha attraversato la cıttà.


domenica 20 marzo 2011

Tensione a Yuksekova per minacce di strage

Dalla delegazione italiana a Yuksekova.
Un gruppo fascista denominato Mezit, con una lettera inviata ai giornali ha minacciato di sparare sulla popolazione kurda che partecipera' ai festeggiamenti del Newroz in programma domani. Il BDP ha invitato ad una partecipazione di massa e alla vigilanza, e' prevısta la presenza del sindaco di Diyarbakir Osman Baydemir e dei deputati del BDP.

Dalla delegazione italiana ad Hakkari
La delegazione composta da 22 persone è giunta nella grande spianata dove si celebra la festa del Newroz verso le 11.30.  Una folla coloratissima di ca. 40.000 persone ballava e intonava slogan per la libertà del kurdistan e di Ocalan fra cornici di montagne innevate.
L'accoglienza per noi è stata come sempre straordinaria. La prima emozione è stato il grande abbraccio di donne uomini di ogni età e dei tantissimi bambini per tutti noi: baci, lacrime, scambi di semplicissimi doni...

Le delegazionı italiane ai Newroz nel Kurdistan turco

Procedono senza incıdenti i Newroz nel Kurdistan turco, ieri 19 marzo le delegazioni italiane hanno partecipato ai festeggiamenti a Semdinli, al confine con l'Iran, dove la popolazione gli ha riservato una calorosissima accoglienza. Oggi una delegazione partecipera' al Newroz di Hakkari e domani a quello di Yuksekova, dove pochi giorni fa sono stati arrestati molti dirigenti del partito kurdo BDP.

mercoledì 16 marzo 2011

Ondata di arresti poco prima delle celebrazioni del Newroz

34 membri della sezione di Yuksekova del Partito della Pace e della Democrazia (BDP), incluso il presidente Hüsnü Bulgan, sono stati arrestati in seguito a irruzioni nelle case da parte del dipartimento della polizia di Hakkari nelle prime ore del mattino di oggi.

domenica 13 marzo 2011

Newroz 2011 in Kurdistan

 
Il primo fuoco del Newroz sarà acceso il 17 Marzo a Igdir e Sirnak mentre le celebrazioni seguiranno in tutte le città designate fino al 21 Marzo. Diyarbakir mira ad una partecipazione di oltre un milione di persone per la più maestosa celebrazione e festeggierà il Newroz il 20 Marzo. Il comitato organizzativo di Sirnak dedica il Newroz alla memoria di più di 100 persone che sono morte in seguito all'intervento dell'esercito nei tre giorni di celebrazioni del 1992.


mercoledì 9 marzo 2011

8 marzo

L'8 marzo giornata mondiale delle donne è stata celebrata con entusiasmo in molte città del Kurdistan turco. "L'8 marzo è il giorno della lotta organizzata delle donne contro la discriminazione di genere, la guerra, la violenza, lo sfruttamento del lavoro e tutti i tipi di genocidio." recitava un comunicato delle donne kurde.

martedì 8 marzo 2011

Bolettino Del Mondo Kurdo

A cura dell'Ufficio d'Informazione del Kurdistan in Italia www.kurdistan.it (italiano)
www.kurdish-info.net (multilingue)
 
1. L'ESERCITO TURCO NON SI E’ FERMATO DURANTE IL CESSATE IL FUOCO DEL PKK 
2. LE MADRI DELLA PACE OCCUPANO SEDI AKP A RISPOSTA DEL SILENZIO DEL GOVERNO SULLA FINE DEL CESSATE IL FUOCO DEL PKK 
3. PROVOCAZIONE CON UNA BOMBA SCONGIURATA DALLA GENTE 
4. OTRE UN CENTINAIO DI ONG HANNO SOLLECITATO IL PRIMO MINISTRO AD INVESTIGARE SULLE FOSSE COMUNI. PROF. FINCANCI: E’ UNA VERGOGNA APRIRE LE TOMBE CON LE SCAVATRICI 
6. AUMENTANO LE INDAGINI E GLI ARRESTI CONTRO I GIORNALISTI KURDI 
7. ARRESTATI 55 BAMBINI IN UNA SETTIMANA PER EMENDAMENTI DEL CODICE PENALE TURCO I TRIBUNALI MINORILI INVECE DEI TRIBUNALI PENALI. 
9. VERGOGNOSO RECORD DELL'AKP: 196MILA PERSONE PROCESSATE
 
FLASH!!! FISSATA PER IL 12 GIUGNO DATA ELEZIONI POLITICHE
CULTURA: KURDISTAN TURCO, FIGLIE PERDUTE. di Barbara Antonelli

lunedì 7 marzo 2011

120 anni di condanna nel processo KCK

Un incredibilmente condanna al carcere è stata pronunciata nel processo KCK contro i politici del BDP a Igdir. Complessivamente sono stati chiesti 118 di carcere per 8 politici sotto  processo. Tra gli imputati il sindaco di Igdir Nuri Gunes. Protestando contro l'incredibile sentenza la parlamentare di Igdir Pervin Buldan ha dichiarato:" Il governo non vuole la pace ma la guerra devo andare avanti". La quinta udienza del processo KCK si e' svolta nel Tribunale Penale di Erzurum. L'atto di accusa si era riferito alle dichiarazioni e alle registrazioni telefoniche di un testimone segreto. Secondo l'avvocato della difesa gli errori e le incomprensioni sono state causate dal fatto che le chiamate telefoniche che i suoi clienti avevano fatto erano in kurdo, ma che era stato fornito al tribunale solo un'interprete turco.