venerdì 21 maggio 2010

Iran: scioperi cittadini contro l'esecuzione di prigionieri curdi

it.globalvoicesonline.org - La vita si è fermata in molte città del Kurdistan e in altre province dell’Iran, dove negozi e uffici hanno scioperato giovedì 13 maggio per protestare contro l’esecuzione di quattro prigionieri curdi — Farzad Kamangar, Ali Heidarian, Farhad Vakili e Shirin Alam Holi — la mattina del 9 maggio scorso. Diverse organizzazioni per i diritti umani hanno accusato l'Iran di torturare i dissidenti per ottenerne la confessione di coinvolgimenti con organizzazioni terroriste.
Poichè le testate locali hanno mancato di rilanciare la notizia, è toccato ai cittadini del Kurdistan diffondere informazioni con foto e video della serrata nelle varie città.
Ecco un filmato relativo a Sanandaj, capitale del Kurdistan iraniano, giovedì scorso

lunedì 17 maggio 2010

Europa Levante presenta: la questione curda, tra Europa e Medioriente

Abdullah Demirbas è libero!


Abdullah Demirbas, il sindaco di Sur Diyarbakir, imprigionato da un anno con altre 1500 persone perché accusato di far propaganda per un’organizzazione terroristica (il PKK) è stato liberato l’altro ieri per ragioni di salute.

giovedì 13 maggio 2010

SEMBRANO BAMBINI MA NON LO SONO


Cemil Cicek, Vice Primo Ministro del Governo Erdogan è a Ginevra per partecipare al Meeting periodico di revisione dei meccanismo (EPIM) delle Nazioni Unite, che continuerà fino al 14 Maggio. Cicek ha tenuto un discorso sul problema della discriminazione e, nello specifico sulla questione dei bambini condannati per aver partecipato a manifestazioni: “In Turchia la non discriminazione è garantita dalla Costituzione. Non c’è discriminazione sessuale, religiosa o etnica”, aggiungendo poi sul problema dei minori: “Non sono realmente dei bambini: solo fisicamente sembrano bambini ma non lo sono”.

mercoledì 12 maggio 2010

Iran: impiccati quattro insegnanti kurdi


Kurdish Info 09.05.2010- Il regime iraniano ha comunicato l’uccisione di quattro prigionieri politici membri del PJAK (Partito della vita libera del Kurdistan) nel carcere di Teheran. i prigionieri kurdi erano gli insegnanti  Ferzad Kemanger, Eli Heyderiyan, Ferhad Wekili ed una rappresentante del gruppo femminile, Şirin Elem Hulu.

domenica 9 maggio 2010

Güler Zere è morta

  Güler Zere si è spenta oggi (7 maggio) verso le 16:50 (ora turca) nel quartiere di Armutlu ad Istanbul, dopo aver combattuto a lungo contro un cancro alla bocca.
Prigioniera politica per 14 anni a causa della sua militanza nel movimento marxista DHKP-C (Partito-Fronte rivoluzionario di liberazione del popolo), è morta per l'incuria delle Autorità penitenziarie e dell'Istituto di medicina legale che hanno l'hanno lasciata agonizzare in prigione, lentamente, sebbene sapessero che poteva essere liberata per motivi di salute.
L'anno scorso, dopo quattro mesi di una intensa campagna per la sua liberazione, l'opinione pubblica progressista turca ed internazionale aveva costretto le Autorità turche a liberarla.
Il 6 novembre 2009, Güler beneficierà infatti della grazia presidenziale proprio in virtù di queste pressioni democratiche.
Uscita da prigione, partecipò subito alle iniziative di solidarietà con i prigionieri malati organizzati ogni venerdì nella via Istiklal ad Istanbul.
Ma il mese scorso, il suo stato di salute si è improvvisamente deteriorato.
 In una delle ultime lettere, scriveva tra l'altro: "mi hanno lasciato andare ormai prossima alla morte. Hanno usurpato il mio diritto alla vita concedendomi il diritto a morire fuori. Non lo dimenticherò.
E dire che ci sono ancora prigionieri malati."
 
Güler è morta all'età di 38 anni, il cuore pieno di amore e di speranza in un futuro migliore, circondata dei suoi amici e compagni.
 
7 maggio 2010
 
Fonte: Halkinsesi TV, Milliyet, NTV.

mercoledì 5 maggio 2010

MINORI IN RIVOLTA NEL CARCERE DI DIYARBAKIR


Kurdish Info
I minori detenuti a Diyarbaki, nelle baracche 7 e 12, del Carcere Tipo E, hanno dato vita ad una rivolta di 5 ore per protestare contro la mancanza di cure mediche all’interno della struttura detentiva e contro la generale situazione carceraria. Ancora una volta il problema dei minori incarcerati nelle prigioni turche torna al centro dell’agenda politica.